giovedì 21 febbraio 2013

Saldi come le montagne

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La pratica dello Yoga è come un'avventura in montagna, che alla fine del viaggio ci regalerà una visione stupenda sulla realtà che ci circonda. Una visione molto più ampia di quella che possiamo avere rimandocene comodamente a valle.
Non è quindi per gli animi pigri. O per coloro che si accontentano di guardare su un libro di fotografie le immagini della cima del monte, di coloro che leggono ma non muovono un dito, rimanendo dei teorici.
Quando andiamo a fare una gita in montagna sappiamo invece che ci sarà da scarpinare, da sudare, da sporcarci un po' e magari anche da farci qualche graffio e sbucciatura tra le insidie che potremo trovare lungo il cammino. Ma sappiamo anche che il fisico e lo spirito ne usciranno fortificati. Che sarà un'esperienza, e rimarrà indelebile nella nostra memoria.
Possiamo allora scegliere il tipo di avventura che desideriamo: una semplice passeggiata gustando la natura qua e là, oppure salire fino in cima, oltre le nuvole, dove il Sole splende sempre.
Possiamo decidere di fare un percorso già noto, seguendo un sentiero già tracciato, dove i pericoli sono minori, approfittando di chi ha già aperto quella via. È il caso di chi vuole seguire una via spirituale già esistente, che ci permetterà di scoprire alcune cose su di noi e sulla vita.
I più ardimentosi vorranno allora esplorare zone sempre più elevate ed affascinanti, territori per pochi animi avventurosi, desiderosi di addentrarsi ed inerpicarsi al fine di arrivare così ad una visione non comune. Costoro, almeno all'inizio, avranno sicuramente bisogno di una guida, che conosca già il cammino, le tappe da seguire, dove fermarsi, dove rifocillarsi, e cosa portare con sé. Il bagaglio infatti dovrà essere ridotto all'essenziale. Altrimenti ci porteremo solo pesi inutili che ci affaticheranno e basta, senza davvero aiutarci a raggiungere la mèta. Questi sono quei cammini spirituali in grado di portarci fino alle vette della conoscenza spirituale, di allargare i nostri orizzonti e farci ritornare poi come esseri trasformati, più forti e più sereni allo stesso tempo. Ogni giorno di cammino sarà allora un avvicinarsi fatto di lavoro intenso, ma che al contempo dovrà seguire le proprie capacità personali. Ognuno infatti deve seguire il proprio ritmo, altrimenti potrebbe trovarsi a stancarsi molto di più, se dovesse andare troppo veloce per le sue attuali possibilità, ma altrettanto potrebbe succedere se decidesse di andare troppo piano, spegnendo così parte del suo ritmo interiore. Certo, andare in gruppo è di grande vantaggio, se il gruppo è unito e ci si sostiene a vicenda. Gradualmente però ci sarà una selezione, dove rimarranno a gruppetti in base alle affinità elettive e alle capacità sviluppate. È in questa fase che l'ascolto interiore è fondamentale: nessuno ti sta obbligando in qualcosa, sei tu che vuoi fare questo cammino, ma il ritmo sarà dato necessariamente dalla tua aspirazione interiore, dalla tua voglia di arrivare. Così, rimanendo nell'ascolto di sé, scopriamo che non è solo la mèta ad interessarci, ma ogni punto del cammino ha qualcosa da insegnarci. Per non arrivare in cima senza aver assimilato quanto trovato per strada. Per ricordarci che, l'obiettivo finale esiste (la riunificazione con il Divino), ma è già presente in ogni passo che stiamo facendo.
La guida conosce la strada e ci dà la direzione. Noi possiamo scegliere. Seguirla, fermarci, prenderne un'altra. Per ogni monte c'è una guida che conosce tutti i suoi segreti. Una volta trovato il monte che fa per noi, se non ci fidiamo della guida tutto sarà molto più difficile. Potranno però rinfrancarci le persone che sono già state con quella guida e sono riuscite ad arrivare fino in cima, insieme. Ognuno però con le proprie forze.
Infine ci sono gli spiriti liberi, che dopo aver imparato da una o più guide a scalare le montagne, iniziano ad esplorare anche da soli, ad aprire nuove vie, a raggiungere luoghi ancora del tutto inesplorati. E così, se riusciranno nell'impresa, nuovi sentieri saranno tracciati. Nuove visioni si apriranno all'animo umano. Questi sono quei rari esseri che sono riusciti nelle imprese di creare una nuova via spirituale, Avatar capaci di portare un messaggio oltre l'inimmaginabile di quel tempo.
Per noi, appassionati di natura, aria fresca, sole che scalda e Bellezza da scoprire, sarà la nostra sete di Vita a farci scegliere il sentiero con cui cominciare, ricordando però, che ogni vero premio ha i suoi rischi e le sue fatiche. C'è chi si stancherà subito e rientrerà a casa prima del tramonto, chi cadrà e si farà male (e più in alto era andato, più la caduta sarà rovinosa... se non ha fissato le sue scoperte con i ganci della consapevolezza profonda), chi si fermerà a metà strada e avrà un sentimento di smarrimento, chi darà la colpa agli amici per averlo portato a fare una cosa ben oltre le sue possibilità, o nutrirà perfino sentimenti d'avversione per la propria guida.
Ma chi ha l'animo saldo, la sua mente chiara, le sue energie sempre rinnovate, chi sa unire la preparazione quotidiana (sadhana) ad una libertà interiore che gli permette di sentire quando è il momento di una pausa e quando è il caso di accelerare il passo, chi avrà pian piano imparato a decifrare i segnali della Natura, allora egli grande giovamento avrà da questa avventura, e quando a fine giornata si distenderà sul giaciglio, si addormenterà sapendo di aver approfittato al meglio dell'esistenza che gli è stata concessa, del privilegio di poter essere lì, di poter avere le condizioni per fare questa avventura, ringraziando di avere un corpo e una mente sani, e di non aver perso il proprio tempo a guardare le imprese degli altri, raccontate e niente più.
Solo così anche il Sacro Monte Meru che è in noi, Sushumna Nadi, apparirà ai nostri occhi, scorrendo tra le nostre vene e nutrendoci con la sua linfa vitale, Kundalini Shakti.
Buen camino, peregrino!

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